Un giocatore vero
dal sito de “Il Timone”
Il gol segnato nella partita tra Usa e Ghana da Clint Dempsey dopo soli 28 secondi è stato il più rapido di questa edizione dei Mondiali, il quinto di sempre. Con il Portogallo il centravanti e capitano della formazione a stelle e strisce (31 anni) è stato uno dei migliori.
Un leader in campo, Dempsey. Un uomo schietto fuori, che non ha remore nel parlare della propria fede. Così ha detto in un’intervista rilasciata poco prima di partire per il Brasile:
«Sono cresciuto in una famiglia cattolica e andavo a Messa con mia nonna ogni domenica. Grazie a lei ho imparato che la fede era importante…
A 12 anni la mia vita ha preso una svolta che mi ha segnato per sempre. Mia sorella Jennifer è morta di un aneurisma cerebrale e mi sono trovato a chiedermi il perché di tante cose e il ruolo di Dio. Per un po’ di anni ho fatto fatica e ho preso le distanze da Dio. Ma Lui è stato paziente e lentamente mi ha guarito e mi ha dato forza…
Al college mi sono unito a un gruppo di studio e lettura della Bibbia. La Parola di Dio mi ha dato pace e mi ha trasmesso il desiderio di entrare in relazione con Lui… Interrogarlo e cercare le risposte attraverso la Scrittura mi ha aiutato a crescere a trovare la giusta direzione. Ora è la fede in Cristo ciò che mi dà fiducia per il futuro. So che sia nei tempi buoni o cattivi Lui è fedele e veglia su di me…»
In quegli anni un altro episodio ha toccato Dempsey nel profondo. Una sera non si unì per puro caso a due amici e compagni di squadra diretti a un concerto e che rimasero coinvolti in un incidente stradale. Uno di loro morì, l’altro non potè più riprendere a giocare.
«Oggi prego per avere la forza di percorrere la strada che mi sta di fronte… cerco di dare il meglio in campo e sono grato a Dio per le opportunità e il successo che mi ha regalato. Voglio fare bene, non commettere errori, vivere una vita piaccia a Dio».
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