Il Maligno mi disse: «Non sopporto che i coniugi si amino»

Demonio di SignorelliRiportiamo di seguito uno stralcio dell’intervista di Emanuele Boffi all’esorcista don Sante Babolin

[…]  Il Maligno, e questo dagli esorcismi emerge con evidenza, come vuole profanare l’eucarestia così vuole profanare e distruggere il matrimonio. Il sacramento del matrimonio è il sacra­mento più vicino all’eucarestia. Non è un caso che Gesù, dopo il battesimo nel Gior­dano, partecipi alle nozze di Cana e isti­tuisca il matrimonio, che è il sacramento che consacra l’origine della vita.

Perché?

Una volta, durante un esorcismo, chiesi al Maligno perché gli dava tan­to fastidio l’amore tra due coniugi che si erano uniti in chiesa. E lui mi disse: «Non sopporto che si amino». Il Maligno può offrire sesso, ma non amore. Quan­do i coniugi si offrono reciprocamen­te con il sigillo del matrimonio si dan­no l’un l’altro anche lo Spirito Santo. E il Diavolo questo lo sa, ed è per questo che cerca di distruggerlo. Ma se un rapporto affettivo comincia avendo come finalità il matrimonio, questa finalità ritorna come riflusso su tutto il percorso. Quando i coniugi si presentano all’altare, dichiara­no la loro decisione e il sacerdote la offre al Signore invocando su di loro lo Spiri­to Santo. Ma il momento in cui lo Spirito Santo invocato dalla Chiesa scende e trasforma il loro rapporto è quando avvie­ne la prima unione. Quindi il sacramen­to nasce nel talamo. Per questo io chiamo “talamo” il letto coniugale, perché quello è l’altare di chi crede in Cristo. È l’altare dove nasce la liturgia nuziale, che durerà tutta la vita. Giusto ieri ho incontrato due coniugi che hanno due bambini con problemi legati al mio ministero. Questi due genitori stanno lottando in modo meraviglioso contro il Maligno e sa cosa li difen­de e da loro forza? Il loro amore unito nel sacramento del matrimonio.

Quindi tornando alla famiglia..

Quindi tornando alla famiglia, in essa noi vediamo la trinità umana. Dai genitori arriva il terzo, il figlio, e così noi nella famiglia vediamo il riverbero del mistero del Dio uno e trino. L’uomo non è duplex ma triplex perché in lui c’è il germe del­la trinità di Dio.  […]

 tratto dal settimanale Tempi del 28 maggio 2014
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