Sulle vie della fede: Il cammino delle Dolomiti
“Il cammino porta alla preghiera e la preghiera insegna a camminare:
Così si spiega come nel tempo i viandanti, raggiunta una nuova vetta, piantavano sempre una Croce o una piccola statua alla Madonna sulla cima, quale segno di devozione e protezione”.
Così si esprimono gli autori del libro “Pregare con i piedi” (ed. Ancora). Partendo da questa riflessione, penso sia naturale, per gli italiani e non solo, parlare di Dolomiti, per la pluralità di sentieri costellati di cellette votive e croci. In questo numero presento l’esperienza del “Cammino delle Dolomiti”, in occasione del riconoscimento da parte dell’Unesco, avvenuto a Siviglia (Spagna) il 26
giugno 2009, delle Dolomiti quale “Patrimonio mondiale dell’umanità”. Il Cammino delle Dolomiti è un percorso escursionistico ad anello che abbraccia l’intera provincia di Belluno. Le tappe mettono in collegamento i principali luoghi della fede, toccando anche i più piccoli segni della tradizione cristiana popolare, purtroppo in parte di passata memoria.
Camminando nell’ambiente dolomitico, diventa quasi naturale riscoprire la dimensione spirituale nella sua essenzialità. Sono certo che tanti dei lettori possono testimoniare e confermare quanto scritto in queste righe.
La Chiesa e come non ricordare il pellegrino per eccellenza, il compianto papa Giovanni Paolo II ha da sempre additato il cammino come metafora dell’esistenza. Lo stesso Vescovo di Belluno, S.E.R. Mons. Giuseppe Andrich, nel commentare il cammino delle Dolomiti, ricorda come il “cammino della vita è come un percorso difficile di montagna. Ci sono momenti di verifiche, c’è alle volte la paura di aver smarrito il sentiero. Importante è restare saldi, attaccati alla roccia, attenersi alla traccia”. Penso non ci sia paragone più vero di questo! Certamente raggiungere le tante piccole chiesette ai passi (vedi sul Falzarego), richiama ad un intimo atteggiamento di preghiera e riflessione, è una esperienza sì di fatica, ma che il silenzio dei passi rende ricca di spiritualità. Così rimane a noi l’arduo e lieto compito di riscoprire, conservare e ricordare l’importanza dei simboli di cui è intrisa la nostra tradizione, cristiana e culturale.
Per informazioni e approfondimenti: www.camminodelledolomiti.it
Claudio Michelotti
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